GIGLIO CASTELLO


Vi state chiedendo perché quest'isola si chiama "Giglio"? Si chiama così non perché ci sono tanti gigli ma perché la parola giglio deriva dal greco latinizzato aegilion che vuol dire capra. Ora le capre non ci sono più, perché mangiavano tutta la vegetazione che rende l'isola ancora più bella!
Il primo giorno percorso si snoda da Giglio Porto, a Giglio Castello. Percorrendo una mulattiera in lievissima pendenza, si raggiunge, dopo circa due ore di piacevolissima scarpinata attraverso la macchia mediterranea, il Castello, cioé la cittadella fortificata.
 
La struttura urbanistica di Giglio Castello risale al periodo della potente Repubblica Marinara di Pisa che dominò l'isola dal XII al secolo XV. Infatti nella rocca stazionava una guarnigione di soldati pisani per proteggere l'isola da attacchi esterni. Dopo varie vicende, nel XV secolo l'isola del Giglio passò sotto il dominio della famiglia dei Medici i quali, per proteggere l'isola dalle scorrerie dei pirati barbareschi, costruirono le fortificazioni del castello, riutilizzando le strutture pisane. Delle dieci torri costruite ne sono rimaste soltanto sette, insieme alle possenti mura di cinta con tre porte díingresso.
La cittadella è attraversata da
vie e vicoli particolarmente stretti. Nel centro storico, si può visitare la chiesa madre, che conserva pregevoli oggetti sacri, tra cui la reliquia di San Mamiliano, patrono dell'isola. 
La chiesa conserva nell'ingresso anche un
capitello in stile corinzio, sul quale è collocata un'acquasantiera.

 



Gli alunni Marzia Cipriani, Gabriel De Checchi, Alex Hafner, Chiara Longhino,  Alice Mazzon, Giuseppe Olivo, Claudia Peloso, Valeria Ziviani hanno collaborato alla creazione di questo ipertesto insieme agli insegnanti Lucia G. Binetti, Stefano Rento, Marinella Tomai.
©Scuola Media "Luigi Negrelli" anno scol. 1999-2000