Dachau
 

Il campo a Bolzano

 

panorama

 

Il campo di concentramento di Bolzano dalla fine d'aprile era costituito da due grandi capannoni e da una serie di altre costruzioni minori. I due capannoni, disposti lungo i lati maggiori del muro rettangolare che cingeva il campo, erano suddivisi in "blocchi". In un primo tempo venne utilizzato per quest'uso uno solo dei due capannoni che fu suddiviso con delle tramezze in muratura: i vani così creati ospitarono i blocchi A, B, D, E, F; sucessivamente, quando anche il secondo capannone, prima destinato a scopi diversi (infermeria, falegnameria, deposito), venne utilizzato in questo modo, furono creati in tempi diversi i blocchi G, H, I, K, L, M. Nonostante l'impossibiltà di trasferimenti oltre il Brennero, a partire dal febbraio 1945 è naturale che il campo si ingrandisse, che fosse utilizzato il maggior spazio possibile per contenere i prigionieri e che contemporaneamente si elevasse la densità della popolazione nel campo. Nonostante ciò continuarono a funzionare fino alla fine i laboratori ed i locali da lavoro situati in altri edifici all'interno della zona cintata: falegnameria, sartoria, tipografia, cucine. Oltre a questi sono da nominare almeno le costruzioni che ospitavano il comando, il corpo di guardia, l'infermeria, la lavanderia, i magazzini ed i depositi ed i servizi igienici. In fondo al campo, opposto all'ingresso e perpendicolare ai due blocchi principali, si trovava il blocco delle celle dove venivano rinchiusi i detenuti considerati pericolosi od ancora soggetti ad interrogatori, per sostenere i quali venivano condotti al Corpo d'Armata di Bolzano.

 Nel campo di Bolzano furono internate 11.116 persone, in base al motivi dell'internamento e sull'esempio dei campi maggiori, ciascuno riceveva un triangolo diversamente colorato che veniva cucito sulla tuta fornita dai tedeschi. A differenza degli altri lager agli internati era però consentito di tenere i propri indumenti e di indossarli sotto alla tuta.

La sistemazione nei blocchi appare invece casuale, dettata probabilmente solo da motivi di affollamento, fatta eccezione per il blocco A, che accoglieva gli internati più utili al funzionamento del campo (che dunque ricevevano un trattamento parzialmente migliore degli altri), per il blocco E, nel quale erano rinchiusi gli internati più "pericolosi" e per il blocco F, esclusivamente femminile.

La composizione sociale degli internati di Bolzano ricalca grossomodo quella generale dei campi di concentramento nazisti dell'ultima guerra e quindi era molto varia ed eterogenea.


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