Emilia Romagna
L'Emilia Romagna è una regione italiana che si estende a forma di triangolo, tra il fiume Po, il mare Adriatico e l'Appennino Tosco Emiliano. L'economia regionale può contare non solo su un territorio particolarmente fertile, ma anche su notevoli risorse minerarie nonché su un' industria sviluppata. Turismo : le stazioni termali (Salso Maggiore, Castrocaro), i centri balneari adriatici(Rimini, Riccione, ecc.) e alcune città di grande interesse storico e artistico(Bologna, Ravenna, Ferrara)determinano un forte movimento turistico. Attività mineraria : importanza nazionale ha il metano, estratto in proporzioni sempre crescenti nelle provincie di Parma, Piacenza, Ferrara e Ravenna. In provincia di Piacenza si estrae il petrolio(a Cortemaggiore), in provincia di Forlì si estrae lo zolfo, il gesso del bolognese, la torba nel ferrarese, il sale a Cervia e Comacchio. Attività industriale : l'industria è sviluppata specialmente nei settori meccanico, petrolifero, chimico-farmaceutico e alimentare. L'industria meccanica conta importanti stabilimenti a Reggio Emilia (materiale ferroviario),a Bologna (meccanica di precisione, elettrotecnica, motociclette), a Modena (automobili da corsa). L'industria chimica è attiva soprattutto a Ferrara e Ravenna, dove si producono concimi chimici e materie plastiche. Fra le industrie quella che però ha avuto uno sviluppo veramente imponente è l'industria alimentare: i caseifici a Parma e Reggio Emilia; i salumifici a Modena, Bologna e Parma; gli zuccherifici a Ferrara, Ravenna, Piacenza e Parma; l'industria conserviera a Piacenza, Massa Lombarda e Cesena. La regione è divisa amministrativamente in 9 provincie: Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini. Bologna : I tre aggettivi con i quali si è soliti qualificare Bologna: " dotta "," turrita "," grassa ", rispondono tutti a tre profonde verità. Dotta è Bologna per la sua famosa Università, che nel Medioevo fu, insieme a quella di Parigi, il più importante centro di studi dell'Europa. Quanto a Turrita, bisogna sapere che un tempo si innalzavano nel cielo della città ben 180 torri, delle quali sono rimaste solo quelle della Garisenda e quella degli Asinelli. Grassa perché a Bologna, e in genere in ogni parte dell'Emilia Romagna anche i buongustai più raffinati sono soddisfatti della celebre cucina. Ferrara : Sorge sul ramo del delta del Po e conserva numerosi monumenti del Medio Evo e del Rinascimento. Famosi sono il castello degli Estensi, un tempo signori della città, il Palazzo dei diamanti, l'antico Tempio di San Giorgio. Forlì : città fondata dal console romano Emilio Salinatore, vincitore di Annibale, sorge in pianura, ai piedi dell'Appennino Tosco-Emiliano. Modena : sorge in mezzo alla pianura ed è importante mercato agricolo e del bestiame, oltre che centro notevolissimo dell'industria alimentare e meccanica. La città è ricca di monumenti, il più importante dei quali è il Palazzo Ducale, uno dei più grandi palazzi principeschi d'Italia, oggi sede dell'Accademia Militare. Parma : situata sulla via Emilia, è un antica città, già notevole ai tempi dei romani. Conserva monumenti bellissimi, come il Duomo del XII secolo, ed il caratteristico Battistero a pianta ottagonale. Importante è l'industria alimentare ( che produce il famoso formaggio parmigiano ). Piacenza : è la città terminale della via Emilia, e sorge sulla riva del Po. Città antica, conserva ancora numerosi monumenti. Essa è capoluogo di una provincia molto ricca , fatta ancora più ricca dal petrolio e dal gas metano che si estraggono in alcune zone ( Cortemaggiore ). Ravenna : antica città, già capitale dell'Impero Romano d'Occidente conserva meravigliosi monumenti del periodo imperiale e barbarico. Tra questi si ricordano: la Basilicata di S. Vitale, il Mausoleo di Teodorico ed il Mausoleo di Galla Placidia, la stupenda chiesa di S. Apollinare in Classe. Reggio Emilia : deve il suo nome ( Regium Lepidi ) allo stesso Console Emilio Lepido che fece costruire la grande strada emiliana. La città ha un'industria notevolmente sviluppata con stabilimenti meccanici ( costruzioni ferroviarie, macchine agricole ecc. ). Rimini : città della Riviera Romagnola, che conserva testimonianze di epoche antiche e moderne. È nota in tutta Europa per essere tra i centri balneari di maggiore interesse del mare Adriatico. Proverbi e detti popolari " Antiga piò de brudèt ". ( antica più del brodetto ). Il termine antiga è comunemente riferito ad una donna che di giovane non ha mai avuto né l'esuberante floridezza del corpo, né gli entusiasmi ingenui e le spregiudicate ribellioni dello spirito. L'antiga quindi è piatta di forme, eternamente triste e risentita, perciò vecchia anzi tempo, anche nella foggia del vestire visibilmente antiquata. Piò antiga de' brudet, vuol dire un po' tutto questo, perché il brodetto era il piatto di pesce più comune e tradizionale a Ravenna che, circondata da valli e da lagune, aveva abbondanti e a buon mercato le anguille, ingrediente indispensabile per saporirlo. Dobbiamo alla pena di Talanti un altro modo di dire quasi simile: piò antiga d'Galla Placidia, l'imperatrice, figlia di Teodosio il cui nome da noi non può essere dimenticato perchè legato al suo mausoleo e alla chiesa di San Giovanni Evangelista. Prova della sua popolarità sono anche le leggende fiorite intorno al suo nome. Dicono dunque queste che un giorno l'imperatrice, col suo seguito, si recò nelle vicine colline, splendide di vigneti; le fu tatto assaggiare, in un gotto di legno un vino del colore dell'ambra e dolce come il nettare " sei da berti in oro ", disse l'Augusta e il nome Bertinoro rimase alla piccola collina ancor oggi famosa per la sua albana. Ritornando a Ravenna col suo seguito, forse un po' ebbro per le abbondanti libagioni, ebbe una disavventura: il cocchio si rovesciò e l'imperatrice andò a gambe all'aria e la località, sempre secondo dopo la leggenda, ebbe nome da questo capitombolo imperiale: Gambellara. E da ultimo avendo promesso in voto per uno scampato naufragio di edificare cento pievi (le famose pievi del ravennate di cui alcune hanno ancora come nome il numero progressivo: pieve quinta, pieve sestina ), quando ebbe : compiamo cioè finiamo, e sorse così la pieve la Campiano! RICETTE TIPICHE LA PJE FRETA (la piada fritta) Ingredienti: mezzo chilo di farina, due uova, due cucchiai di aceto e due di olio d'oliva, un pizzico di zucchero, sale q.b. Preparare il cumulo della farina a fontana, versate gli ingredienti ed amalgamate ogni cosa lavorando l'impasto per qualche minuto. Dividetelo in tante parti.Lavorate ogni pezzetto col matterello e cercate di ottenere una sfoglia sottile. Sciogliete 100g di strutto in una padella. Friggete ogni piadina, quando la piadina sarà ben rosolata, toglietela dalla padella e poi ponetela sulla carta gialla per togliere l'unto. A questo punto potete spargere sulla pizza fritta un po' di zucchero, per renderla dolce o un po' di sale per farla salata.